Wi-Fi passivo

La nuova tecnologia della rete senza fili per il risparmio energetico sfrutta il backscatter per creare un ponte comunicativo tra due o più dispositivi wireless. Dalla University of Washington negli Stati Uniti arriva una nuova tecnologia che potrebbe ridurre i consumi energetici dei dispositivi mobili e garantire una connettività  Bluetooth più veloce e, soprattutto, più sicura. Si chiama Wi-Fi passivo e permette di inviare pacchetti dati tra dispositivi compatibili con il protocollo IEEE 802.11 con un consumo energetico 10 mila volte inferiore rispetto a quello di un normale modulo Wi-Fi.passive-wifi

Merito di una tecnica di riflessione che permette di indirizzare le onde radio verso la fonte e creare un ponte comunicativo tra due dispositivi wireless con un consumo quasi nullo di energia elettrica. Al momento, ci tengono a precisare gli scienziati statunitensi, si tratta solamente di un primo prototipo e la tecnologia è ancora perfezionabile (soprattutto sul versante della velocità di connessione). Rappresenta, però, un esempio di come ci si potrebbe muovere nel campo della connettività per far sì che la batteria scarica non sia più un problema assillante.

Una rete senza fili necessita, solitamente, di un dispositivo di rete dotato di due sistemi radio che gestiscano le onde in ingresso e in uscita. Un sistema complesso, che richiede un dispendio energetico non indifferente: oltre all’apparato hardware, è necessario un software che sappia riconoscere il rumore prodotto da altri dispositivi (la banda da 2,4 gigahertz, ad esempio, è usata anche dai telefoni cordless, dai baby monitor e dai forni a microonde) in modo da annullarne le interferenze e trasmettere un segnale il più possibile forte e pulito.

Nel Wi-Fi passivo ideato dai tecnici della University of Washington, invece, non c’è alcuna trasmissione. O, per meglio dire, c’è un solo router Wi-Fi centrale che trasmette il segnale, mentre gli altri dispositivi di rete si occupano esclusivamente di “rimbalzare” le onde radio. Una soluzione all’insegna del risparmio energetico: sfruttando una particolare tecnica di riflessione è possibile stabilire un canale di comunicazione con un consumo nell’ordine dei 10-50 microwatt (dove un microwatt corrisponde ad un millionesimo di watt) contro le centinaia di milliwatt richiesti da un normale chip Wi-Fi.

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