Fastweb oltre venti anni di sfide e successi
Navigare da casa in 5G Fixed Wireless Access, ovvero con connessioni a banda ultra larga analoghe, in termini di performance, a quelle della rete in fibra FTTH. Scenari impensabili un ventennio fa, realtà in divenire sperimentale oggi, nell’era della grande accelerazione che vuole trasformare in servizi commerciali le potenzialità del protocollo di quinta generazione. In ambito tech, lontano dalla dialettica per addetti ai lavori, pochi temi definiscono l’immaginario comune come l’evoluzione della qualità di connessione alla rete e quindi della velocità di trasmissione dei dati. E se negli ultimi anni il ruolo di spartiacque generazionale è stato prevalentemente affidato alle piattaforme social, c’è più di una generazione che si identifica invece nella storia dell’evoluzione dei sistemi di connessione, dal mitologico modem analogico da 56k alle connessioni Adsl che, attraverso la tradizionale linea telefonica, hanno consentito il collegamento ad Internet sfruttando il doppino telefonico. Nel nostro Paese una svolta rilevante è avvenuta nel 1999 con Fastweb e il successivo avvento delle reti in fibra ottica grazie alla sua infrastruttura di rete proprietaria. Lanciata a Milano dall’imprenditore Silvio Scaglia nel 1999, nel 2019 l’azienda delle telecomunicazioni, attualmente controllata da Swisscom, taglia il traguardo del ventennale.
Senza dubbi, l’avvento della fibra ottica ha ridisegnato tutto l’approccio delle connessioni a rete fissa, grazie a filamenti trasparenti in fibra di vetro o polimeri plastici che trasportano le informazioni più velocemente, attraverso un materiale più leggero e performante ai fini dell’attività trasmissiva. Con l’avvento della fibra FTTH (Fiber-To-The-Home), la trasmissione dei dati arriva dalla centrale a casa dell’utente integralmente attraverso la fibra, senza discontinuità sulla tratta. Nei primi anni 2000 Fastweb ha condotto in porto il cablaggio in fibra ottica a Milano e ha esteso l’opzione FTTH in altre città, nella Capitale ma anche a Napoli, Bari, Torino, Genova, Bologna.
Innovazione tecnologica e cambiamenti societari hanno spesso corso in parallelo e diversi momenti di svolta hanno creato la Fastweb che conosciamo oggi: nel 2004 ad esempio, dopo una fusione per incorporazione, Fastweb non è più la società controllata da e.Biscom che eroga servizi, ma è un’azienda che si occupa di telecomunicazioni a banda larga su rete fissa in Italia e come tale sarà identificata dal pubblico.
L’innovazione dei servizi di rete fissa, più in generale, si traduce nella possibilità, attraverso connessioni più veloci, di attivare anche una convergenza tra mondi diversi: oggi è data per scontata la possibilità di vedere contenuti on demand attraverso la rete ma nei primi anni 2000 non era così. Nel 2003, ad esempio, il servizio Video on Demand fu reso disponibile da Fastweb per i clienti residenziali in diverse città anche in contesti non raggiunti dalla fibra.
Se l’offerta 100 Mega arriva, via fibra ottica, per le pmi nel 2008, le famiglie dovranno aspettare il 2010 con il lancio di Fibra 100. Il 2016 si rivela un anno molto intenso, caratterizzato da numerose operazioni: c’è il raddoppio a 200 Megabit della velocità di navigazione attraverso la fibra all’armadio (il debutto a 100 Megabit tramite FttCab risale invece al 2012): la joint venture con Tim, battezzata Flash Fiber, per realizzare entro il 2020 tre milioni di nuovi collegamenti in numerose città in modalità FTTH e arriva l’attuazione del piano di copertura nazionale Wow Fi. Quest’ultimo permette ai clienti di sfruttare i modem di altri utenti per agganciarsi alla rete anche quando sono lontani da casa, senza perdere la qualità di connessione alla quale sono abituati e si configura di fatto come una community basata sullo sharing.
Negli ultimissimi anni l’azione dell’azienda è continuata a vari livelli, per portare ai clienti performance da ultra broadband: la velocità fino a 1 Gigabit su rete Fiber to the Home diventa realtà Milano e in altre 29 città italiane a partire dal 2017, e interessava alla fine dello stesso anno circa il 45% dei clienti sulla rete fissa. Oggi le sfide dell’azienda vanno a incrociare altri percorsi, quelli dello standard di comunicazione mobile 5G, su cui sono già attivate sperimentazioni in diverse città (nella Capitale ma anche a Genova e a Matera e Bari in consorzio con altri attori a seguito del bando Mise).
Come dimostra anche la storia del gruppo, dall’ampliamento della banda passa l’abilitazione di servizi che solo dopo, quando sono diventati vantaggio tecnologico comune, sembrano scontati. Ma, senza un’altissima banda a disposizione, e una bassissima latenza come quella che caratterizza le reti 5G, ogni discorso su smart city e internet delle cose ad esempio, quindi uno scenario dove migliaia di connessioni simultanee avvengono grazie a massive reti di sensori wireless, resterebbe un’utopia dal grande appeal.
Recentissimo, risale allo scorso 22 febbraio, è l’annuncio dell’accordo con Samsung Electronics per lo sviluppo della prima sperimentazione 5G Fixed Wireless Access (Fwa) su frequenze commerciali in Italia: partita a febbraio, sempre a Milano, si concluderà a giugno. Una possibile alternativa alle reti Ftth visti anche i primi risultati in campo che hanno fatto registrare velocità di collegamento fino a 1 Gigabit al secondo: il segnale FWA 5G trasmesso dall’antenna (presente in un raggio di distanza massima di 500m) viene distribuito ai router domestici dall’apparato per ricezione che può essere installato su un balcone o sul tetto dell’edificio. Un banco di prova, quello del test 5GFwa, molto importante, allargando lo sguardo a un panorama dove diverse telco, anche all’estero, stanno sondando i servizi commerciali attraverso questa peculiare applicazione guardando al mercato consumer o a quello di area business. La sperimentazione in corso potrà dare risposte a più domande, quelle sulla performance per la connessione, ma anche tempi e costi per gli attori coinvolti ed eventuali criticità.
Una pagina di nuova generazione di connessioni a banda ultra larga potrebbe essere scritta, considerando che, secondo l’operatore, il contesto italiano facilita inoltra la diffusione della tecnologia 5G FWA che a sua volta archivia diverse prassi inevitabilmente connesse alla fibra. Nuove sfide quindi aspettano Fastweb, che serve anche 1,5 milioni di clienti su rete mobile e che, reduce da 22 trimestri consecutivi di crescita, ha visto a dicembre 2018 un aumento del 4% della base clienti su rete fissa che si attesta complessivamente a oltre 2milioni 540mila clienti. L’obiettivo è continuare a innovare, sempre nella convergenza fisso-mobile, nell’era sfidante e visionaria del 5G.
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