Top e flop tecnologici del 2016
Quando si conclude un anno come il 2016 si tirano le somme e si cerca di capire cosa si è sbagliato e cosa, invece, è andato alla grande. Lo stesso accade anche per la tecnologia. Adesso che il 2016 è stato archiviato possiamo analizzare i device che hanno fatto flop e coloro che, invece, hanno superato le aspettative. Come ogni anno sono stati migliaia i prodotti lanciati sul mercato ma a creare attesa e clamore sono state le aziende più importanti: Samsung, Apple, Huawei, GoPro, Sony.
Non sempre le cose vanno come uno vorrebbe e il lancio del Samsung Galaxy Note 7 ne è la dimostrazione. Lanciato in anticipo nella speranza di rubacchiare qualche utente ai rivali storici di Apple, l’azienda sudcoreana ha commercializzato un device che ancora non aveva concluso tutti i test. E i risultati sono sotto l’occhio di tutti. A causa di un difetto di fabbricazione la batteria del Samsung Galaxy Note 7 si surriscalda e prende fuoco, mettendo in serie pericolo la vita degli utenti. Ma nel “girone” dei flop Samsung è in buona compagnia insieme a GoPro che ha sviluppato il suo primo drone, ma che non è “capace” di volare. Anche Apple finisce nella lista dei “flop” a causa della scelta scellerata di eliminare il jack audio dall’iPhone 7 nella speranza che le nuove cuffie wireless AirPods fossero pronte entro il mese di ottobre. I primi esemplari sono stati spediti poco prima di Natale dello scorso anno. E la realtà virtuale? Per la VR è stato un altro anno difficile, tra il lancio di alcuni dispositivi molto interessanti e altri completamente inutili.
Oltre ai tanti flop ci sono stati anche alcuni device che hanno stupito il pubblico e che meritano di essere citati. Ad esempio il Google Pixel, il primo smartphone sviluppato completamente dall’azienda di Mountain VIew, che nonostante alcuni problemi legati all’audio, ha stupito tutti quanti per l’ottimizzazione tra la parte hardware e software. Tra i vari dispositivi tecnologici presentati nel 2016, gli speaker portatili sono sicuramente quelli che hanno ottenuto il maggior successo. Erano in pochi a puntare sulla loro diffusione di massa, ma in realtà si sono rivelati molto apprezzati dal pubblico grazie alla loro versatilità.
Il 2016 è stato anche un anno di grandi cambiamenti. Soprattutto in ambito tecnologico. Cambiamenti che hanno portato a dire definitivamente addio a cinque tecnologie che, sino a oggi, parevano essere intramontabili. Ecco che gli esperti del MIT hanno pubblicato sulla rivista Mit Technology Review, i cinque accessori che ci hanno salutato per (forse) non fare mai più ritorno. Il primo citato dagli esperti è stato Vine, l’applicazione di Twitter che permetteva di postare video di sei secondi. Lanciato nel 2014 il servizio è caduto ben presto in disuso con l’arrivo dei video in streaming.
Ma il 2016 ha sancito anche la fine per Pebble, lo smartwatch che nel 2013 aveva raccolto 10 milioni di fundraising per il suo sviluppo. In questo caso il dispositivo è stato schiacciato dalla concorrenza agguerrita (anche troppo) di Apple. Seguono poi ben due i progetti di Google: il primo è Ara, abbandonato ufficialmente a settembre 2016, il secondo è Fiber, il servizio di connessione in fibra ottica iniziato in alcune città Usa.
Fonte: Fastweb