Fastweb Mobile roaming su Wind Tre
In linea con quanto previsto dagli accordi stipulati l’anno scorso, alcuni clienti di rete mobile di Fastweb stanno già iniziando a passare alla rete di Wind Tre, in seguito all’accordo di condivisione per il 5G. Le prime segnalazioni mostrano infatti l’aggancio alla rete di Wind Tre già visibile dal desktop degli smartphone con SIM Fastweb Mobile attiva. Il 25 Giugno 2019 era stato infatti annunciato un accordo strategico che, facendo leva sugli asset specifici dei due operatori, consente di accelerare la realizzazione di una infrastruttura 5G su tutto il territorio nazionale.
L’accordo risulta prevalentemente rivolto allo sviluppo della rete 5G, similmente a quello sottoscritto tra TIM e Vodafone per la nascita della nuova Inwit, ma riguarda anche la rete 4G. I clienti Fastweb Mobile stanno infatti iniziando ad andare in roaming nazionale con Wind Tre proprio sulla rete 4G e anche per tutte le tecnologie precedenti. I servizi di roaming offerti da Wind Tre su scala nazionale permetteranno a Fastweb di estendere la sua copertura, ma tutti i clienti che verranno progressivamente interessati da questo passaggio non dovranno sostituire le proprie SIM.
La roadmap dell’accordo pubblicata mesi fa da Fastweb e Wind Tre, prevedeva già il passaggio dei clienti alla rete Wind Tre nel primo trimestre del 2020. Dal secondo trimestre del 2020, qualora le tempistiche venissero rispettate, Fastweb inizierà invece a fornire i suoi servizi di rete fissa wholesale a Wind Tre, e nello stesso periodo inizierà anche lo sviluppo della rete 5G condivisa su scala nazionale.
Per quanto concerne lo sviluppo della rete di quinta generazione, i due operatori hanno comunicato di voler coprire il 90% della popolazione entro il 2026 grazie all’accordo di condivisione per il quale il MiSE ha già rilasciato a Ottobre 2019 il nullaosta definitivo, contro il quale Iliad ha fatto recentemente ricorso al TAR.
Per Wind Tre, l’accordo di rete porterà anche ulteriori obblighi di copertura. L’AGCOM ha infatti reso noto di aver avviato il procedimento per applicare le disposizioni della Delibera 231/18/CONS che prevede nuovi obblighi integrativi o sostitutivi rispetto a quelli già previsti per l’impiego delle frequenze 5G.
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